Una diversa ‘organizzazione’ è indispensabile per allinearsi alla nuova governance e per recuperare efficienza ed efficacia dei processi amministrativi e tecnici
Questa “diversa organizzazione” dovrà fondarsi su principi di efficienza, equità e
valorizzazione del capitale umano e potrà dirsi realmente funzionale al raggiungimento
dei risultati attesi quando soddisferà almeno i requisiti seguenti:
Assicurare una corretta allocazione delle competenze disponibili
Stimare in modo opportuno il fabbisogno in termini di nuove e rinnovate competenze necessarie
Offrire l’opportunità di riconoscere e condividere l’efficacia dei processi di cui si è parte
Distribuire in modo equo i carichi di lavoro
Programmare con l’opportuno anticipo le sostituzioni del personale in uscita e garantire adeguati tempi di affiancamento nel ricambio generazionale
Sostenere percorsi di formazione e riqualificazione continua, anche basati sulle attitudini personali
Solo con queste premesse, e solo dopo aver definito il nuovo assetto di governance, si potrà avviare un processo di cambiamento consapevole per:
Riprogettare i processi amministrativi, gestionali e tecnici al fine di garantirne la coerenza, linearità e trasparenza
Assicurare un adeguato livello di autonomia decisionale ed operativa, con l’assegnazione dei conseguenti livelli di responsabilità, per valorizzare le competenze esistenti
Sostenere la collaborazione, migliorando il clima organizzativo e il benessere lavorativo
Rafforzare il senso di appartenenza ad una comunità accademica coesa
Incrementare la capacità di risposta alle esigenze del contesto
Contribuire concretamente alla generazione di valore pubblico, quale espressione dell’impatto dell’Ateneo sul territorio e sulla società