L’Università deve essere ‘cittadina tra pari’ per costruire, con gli attori istituzionali, sociali ed economici di riferimento, valore, coesione sociale, senso di comunità e di appartenenza, in una prospettiva di crescita sostenibile.
Per proporsi in questo modo occorre, con nuove e rinnovate progettualità, sostenere una ricerca libera e democratica, garantire percorsi formativi qualificanti e innovativi, accompagnare gli studenti con supporti opportuni e dedicati, coordinare i contributi di Terza Missione per alimentare co-produzione di valore.
È un nuovo modo di porsi che richiede a tutte le persone di Unimore la condivisione di un solido senso sia di appartenenza interna sia di relazione. Solo così si può riuscire insieme a concretizzare un potenziale già esistente che richiede di essere orientato da una prospettiva chiara e condivisa, fondata sulle opportunità che i cambiamenti economici, socio-politici e tecnologici offrono.
Ho avuto l’opportunità di partecipare, nel 2001, a un progetto ambizioso, coordinato dal prof. Andrea Landi: la creazione di una nuova Facoltà, poi Dipartimento, che è stato fortemente sostenuto, nel corso degli anni, da tutti gli attori economici, sociali e istituzionali della città di Reggio Emilia. Con loro, e tra i colleghi, è maturato un rapporto di collaborazione continuo, consolidato da interazioni costanti e solide relazioni umane e professionali che hanno portato a pianificare proposte didattiche e di ricerca sempre originali.
Considero questo un percorso di crescita personale entusiasmante: mi ha offerto, nel tempo, l’opportunità di dare ordine alle esperienze mie e dei colleghi, che ora vorrei condividere e mettere a disposizione della nostra comunità.